Non c'è cinema senza sala

Ieri all'Hotel Exelsior si è svolto l'incontro Prima dei film, la sala: il cinema ha bisogno del cinema promosso da Anac, Anec Lazio in collaborazione con Giornate degli Autori.

Il titolo, secondo il moderatore Francesco Ranieri Martinotti (Anac), è un mea culpa degli autori, troppo concentrati sulla produzione e inconsapevoli del fatto che non può esistere industria senza infrastrutture. Nel nostro Paese «c'è l'effetto paradossale per cui vinciamo Oscar e premi a Cannes ma poi i cinema chiudono e non c'è spazio per i nostri film. Ora vogliamo ribaltare il discorso: prima viene la sala». Continuando su questa linea molti dei relatori hanno concordato sull'inutilità di aprire nuove sale, sarebbe ben più utile aiutare quelle esistenti a essere ristrutturate.

Necessari sono anche i sostegni economici, perché come ha detto Luigi Grispello (Anec Campania), tutti gli esercizi sono in perdita a causa delle pesanti tasse, dei tagli agli aiuti e dagli investimenti che sono stati fatti per adeguare le infrastrutture alla tecnologia digitale. Cinzia Masotina dei 100autori ha puntato sulla necessità di formazione del pubblico affermando: «più che sovvenzioni politiche di sostegno, manca la formazione nelle scuole. La sala è un presidio culturale, da agevolare e non da deprimere con aumenti di Imu e tagli di crediti di imposta. Servono interventi strutturali».

Dall'altra parte Stefania Ippoliti, presidente del coordinamento delle film commission, ha invitato gli autori a essere generosi con le sale partecipando a eventi e iniziative promozionali come la Festa del Cinema, mentre la produttrice Rosanna Seregni ha stigmatizzato lo scarso livello di scrittura di certi aspiranti autori dichiarando che «le sale chiudono perché non c'è un prodotto».

Ad ogni modo tutti i relatori hanno sottolineato la necessità di fare fronte compatto per la risoluzione del problema perché «siamo tutti sulla stessa nave che attraversa l'Oceano».